UN RICORDO DEL COMPIANTO DON MARIO FURINI IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA MADONNA DELLA SALUTE – OGGI 21 NOVEMBRE AVREBBE COMPIUTO 79 ANNI.

MONS. MARIO FURINI - 1941 -2016

Tra i piacevoli ricordi che conservo di Don Mario Furini, del quale sono stato per anni fedele collaboratore ed affezionato discepolo, racconto quanto ebbe ad esprimere in occasione del suo Decennale di presenza ad Adria (era il 24 ottobre 2009). L’Arciprete ci diceva: “La città mi ha accolto dal primo giorno” e confessava: “Amo Adria”. Con commozione raccontava: “Questa ricorrenza mi ricorda quella grande avuta nel 1999 e che continua ancora. Ho vissuto con monsignor Lino Dalla Villa e ho cercato di continuare quella identità di Parrocchia che lui sapeva costruire in modo sapiente”.  “Adria, Città accogliente in cui ho trovato molte risorse a livello locale. I laici in parrocchia collaborano pienamente. Il restauro della Chiesa è dovuto al loro fattivo interessamento. Laici di prim’ordine, persone disponibili e preparate”. Amava la sua parrocchia monsignor Furini e lo faceva “confessando” che forse “non sempre sono stato vicino alle tante situazioni di povertà presenti nella nostra comunità”. E continuava: “Questo mi rammarica molto perché tra l’altro queste situazioni stanno crescendo”. Tra le realtà a cui prestava la sua attenzione pastorale erano sempre presenti i giovani. “Ho la fortuna di avere cappellani esperti e capaci. C’era una tradizione in Cattedrale che sia un sacerdote da poco prete a seguire la pastorale giovanile”. Lui direttamente seguiva la pastorale generale della Vicaria, con una azione di coordinamento e di servizio”. Su Adria monsignor Furini precisava: “La città ha una sua propria e specifica identità che ha sempre inteso salvaguardare e difendere. E da sempre vive uno spirito di collaborazione tra le istituzioni locali molto forti. Anche tra la chiesa e le autorità comunali. Ricordava gli ottimi rapporti anche con i Sindaci.

Concludo questo breve ricordo con questo Suo pensiero: “ L’augurio che faccio a questa comunità Adriese è quello di mantenere la propria tradizione e la reinterpreti secondo il tempo corrente, riconoscendo i propri limiti ma vivendo serenamente”.

Francesco Doati

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