L'ARCHIVIO CAPITOLARE DI ADRIA
Gli archivi sono una parte importante dei beni e dei tesori della Chiesa: le carte dell’Archivio Capitolare assieme al patrimonio librario della Biblioteca con gli oggetti e i quadri esposti nel Museo della Cattedrale, rappresentano la memoria della comunità cristiana e civile adriese e dell’intero territorio diocesano. L’Archivio Capitolare (sec. XVI-XX) è conservato in alcune sale del palazzo vescovile con il fondo della Fabbriceria, quello della Parrocchia e delle Confraternite e le carte personali di alcuni sacerdoti. Si tratta di una molteplicità di archivi differenti, uniti dall’appartenenza alla Chiesa locale, della cui storia essi sono testimonianza. Sono atti di amministrazione, statuti, inventari, parti e verbali, carteggi, atti contabili relativi a livelli, decime, imposte, inoltre investiture, legati, puntazioni, i cui più lontani estremi cronologici risalgono al XVI secolo. Negli anni più recenti sono confluiti nell’Archivio documenti dell’Azione Cattolica della Parrocchia ed un corposo fondo fotografico. Di grande interesse è inoltre il fondo musicale (sec. XVI-XIX) dell’Archivio Capitolare: parte di un progetto di iniziativa della Società italiana di musicologia, è stato oggetto di studio e di schedatura analitica da parte di Francesco Passadore, il cui catalogo è stato pubblicato nel 1989. Considerando nell’insieme tutti i fondi conservati nell’Archivio Capitolare, la documentazione archivistica che vi si individua è in gran parte di natura pratica-operativa (amministrativa, economica, giuridica, ecc.) perché connessa alle attività svolte dal Capitolo e dai vari soggetti che l’hanno prodotta, con lo scopo di soddisfare proprie esigenze particolari. Non si tratta di carte relative solo all’attività liturgica e pastorale, utili per i ricercatori appassionati di vicende di storia della Chiesa. Le informazioni che si raccolgono scorrendo le carte di questo importante patrimonio archivistico riguardano la storia dell’educazione, dell’economia, della giustizia, dell’arte, della società del territorio polesano. I registri del livelli offrono informazioni sul territorio: "per ragion di livello perpetuo erano dovuti soldi per le valli della Bindola, la Truosa, Campo della Porta e per i dossi posti nel Retrato del Dragonso inloco ove si dice la Bettola". Le serie dei registri dei battezzati, dei matrimoni, dei morti del fondo della Parrocchia sono una fonte storica fondamentale per ricerche sui fenomeni demografici (andamenti della natalità, nuzialità, mortalità), sulla composizione dei nuclei famigliari, sui dati biografici dei singoli individui.
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I testamenti che sono conservati nelle serie dei legati (del Capitolo, della Fabbriceria, della Confraternita del Santissimo Sacramento) sono inventari patrimoniali post mortem, utili per approfondire l’atteggiamento dei singoli rispetto alla morte e verso la trasmissione dei beni ai propri famigliari, per la ricostruzione della consistenza dei patrimoni delle famiglie, comprendenti anche elenchi di arredi, abbigliamento, argenti e biblioteche. Curiosi gli inventari e le note degli effetti preziosi donati alla Beata Vergine del Rosario (medaglie, Christi, aghi, lilli di perle, orecchini con zargoni, ecc...) e gli elenchi e gli inventari dei reliquari, dei calici e degli apparati liturgici. L’Archivio Capitolare, per la sua consistenza e varietà rappresenta un complesso documentario molto interessante e non ancora sufficientemente studiato. Negli ultimi anni l’istituto ha avviato iniziative culturali, con lo scopo di valorizzare e studiare la documentazione, anche in collaborazione con altri enti e associazioni culturali del territorio. Sono numerose le visite e le mostre di documenti realizzate per avvicinare maggiori utenti. Attualmente è oggetto di approfondimento la raccolta di disegni e progetti ottocenteschi dedicati alla costruzione del la Cattedrale: si tratta di tavole relative alla pianta dell’edificio e studi degli altari da realizzare, anche di grandi dimensioni, spesso finemente acquerellati. I nomi degli autori dei progetti rivelano che attorno alla Fabbrica della Cattedrale era presente un clima stimolante, influenzato dalla presenza di architetti e scultori di area veneta. I ricercatori e gli appassionati che desiderano approfondire lo studio del documento dell’Archivio Capitolare, devono infine considerare che a causa delle alterne e complesse vicende legate alla sede dei vescovi, ma anche ad avvenimenti occasionali causati dalle persone che si sono avvicendate nella gestione delle carte, alcuni documenti potrebbero essere conservati anche presso altre istituzioni del territorio. Alcuni documenti sono nell’Archivio Diocesano di Adria-Rovigo presso la sede del palazzo “ex Angelo custode”; diversi registri e fascicoli di lettere e atti sono invece nell’Archivio Antico di Adria, dato il profondo interesse dei Bocchi per le ricerche storiche e per la loro presenza stabile nelle cariche istituzionali e religiose adriesi.
Cristina Tognon