NEL MUSEO DELLA CATTEDRALE DI ADRIA LE ORIGINI CRISTIANE DEL POLESINE
Si dice che un Museo è una finestra aperta sulla vita di un popolo, del quale racconta la storia attraverso gli oggetti esposti al visitatore. Realizzato con il contributo determinante della Fondazione Cariparo, il Museo della Cattedrale di Adria è qualcosa di più di una semplice rassegna di oggetti, in quanto si propone di tracciare per mezzo di essi il percorso millenario della Chiesa polesana. Inaugurato il 3 ottobre 2015 esso richiama un buon numero di visitatori delle province limitrofe ed anche dall’estero. Il percorso museale ha inizio dalla Cattedrale più antica o, meglio, da quel poco che di essa rimane: una piccola abside sotterranea impropriamente denominata “cripta”, decorata con figure a fresco di Apostoli raccolti entro sei medaglioni, che gli esperti avvicinano alle espressioni pittoriche del tardo periodo carolingio (secc.VIII- IX). Da questo suggestivo spazio paleocristiano si passa alla saletta che introduce al Museo vero e proprio. Lì il visitatore viene introdotto nella conoscenza delle origini della fede in quest’area, attraverso significative testimonianze geografiche, storiche ed archeologiche contenute in un breve filmato della durata di qualche minuto che costituisce una specie di viatico introduttivo al Museo. Altrettanto si può dire dei documenti, tutti di altissimo valore artistico, religioso e storico provenienti dall’Archivio e Biblioteca Capitolare, esposti a rotazione negli appositi vani nei quali saranno collocati anche codici e antifonari miniati. Assai coinvolgente e suggestiva diventa poi la visita ai piani superiori serviti di ascensore, dove sono stati restituiti a nuova vita ambienti che il tempo aveva trasformato in polverosi depositi.
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Nelle salette tematiche quindi, il visitatore troverà esposte in ordine cronologico le più significative espressioni dell’arte sacra che nel corso dei secoli hanno adornato questa Cattedrale. Si potranno così ammirare reperti archeologici, preziosi paramenti e arredi sacri, dipinti e sculture realizzati da famosi Maestri del Rinascimento. Tra questi tesori spiccano la graziosa “Madonna della vita” con frammenti d’altare in cotto opera di Michele di Nicolò Dini (detto Michele da Firenze), discepolo di Lorenzo Ghiberti, attivo in Adria attorno al 1440. C’è poi il Crocifisso ligneo, ritraente il Cristo Patiens, splendido esempio di pittura su tavola su entrambi i lati di inizio del seicento detto anche “Crocifisso di Lepanto”. Un percorso interessante allestito per far comprendere al visitatore il gusto artistico delle epoche rappresentate. Non solo le opere contenute, ma anche i criteri innovativi a cui si è ispirato il progettista rendono interessante il Museo. Grande infatti è la sorpresa di molti visitatori nel trovarsi davanti al “muro del tempo”: pannello multimediale dotato di icone “touch” in vetro sulle quali, esercitando una semplice pressione con la mano si può ottenere la proiezione delle immagini di oggetti conservati al di fuori del Museo, con puntuale descrizione e data. Questa nuova forma di interazione tra gli oggetti esposti nelle teche e quelli rimasti nei depositi, costituisce certamente una importante occasione di conoscenza e di approfondimento della storia cristiana del Polesine.
Aldo Rondina
Direttore del Museo della Cattedrale di Adria